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sabato 21 aprile 2012

To Rome with love di Woody Allen (2012)


Cos’è Woody, sono finiti i soldi? Pensavi che avendo noi celebrato la morte del cinema italiano nello scorso secolo ed essendo vergognosamente esterofili ci saremmo innamorati di una pellicola in cui metti insieme il canovaccio di un tuo vecchio film e citi, seppur con affetto, Federico Fellini?
Il tuo Anything Else è delizioso, io per primo lo rivedo appena posso e m’è dispiaciuto riconoscerne assai diluita l’idea in un film che sembra sovvenzionato dalla Pro Loco Roma. Insomma in Anything Else c’è tutto l’amore conscio per una città come New York, i dialoghi tra te e l’aspirante comico Jerry Falk (Jason Biggs) sono brillanti e originali, Amanda (Christina Ricci) è una piccola post-femme fatale che non ha bisogno dei racconti osé di Monica (Ellen Page) per essere naturalmente sensuale. Anche lì c’è l’auto-riflessione, l’utilizzo della cultura nei dialoghi da chilling, i tradimenti. Qui, in To Rome with love, c’è solo il fondo di un piatto di minestra che proprio non vuole saperne di riscaldarsi. Peccato vedere attori che nelle tue mani avrebbero fatto scintille: Alec Baldwin, Jesse Eisenberg, la stessa Ellen Page, utilizzati in questo modo imbarazzante.
Poi, va bene, ti eccitava l’idea di citare Fellini, di portare l’idea de Lo Sceicco Bianco - una coppia di sposini giunge a Roma e la svampita mogliettina di provincia si perde su una strada lastricata di sampietrini ed equivoci all’inseguimento del miraggio del cinema – nella tua visione ma così, Woody, è più che imbarazzante, è insostenibile e a nulla vale l’interpretazione piacevole e divertente di Penelope Cruz nel ruolo di una prostituita-discente.