Quante volte
abbiamo lamentato lo sfiatamento della produzione cinematografica orrorifica?
Idee formali
sfruttate fino a diventare lise e fragilissime (sospiro assicurato ogni volta
che leggiamo POV), sequel, prequel, spin-off, riadattamenti, ritorni dall’oltretomba
che toccherà riqualificare persino il cimitero di Pet Sematary.
In questo contesto capita che siano prodotte e realizzate pellicole in grado di farci tornare in pace col genere, originali nelle idee, nelle scelte formali e con un sano rapporto nei confronti dei classici. È successo con It Follows del giovane e brillante regista americano David Robert Mitchell (The Myth of the American Sleepover) che ha trovato subito il suo posto nella migliore tradizione dell’horror e del thrilling.
In questo contesto capita che siano prodotte e realizzate pellicole in grado di farci tornare in pace col genere, originali nelle idee, nelle scelte formali e con un sano rapporto nei confronti dei classici. È successo con It Follows del giovane e brillante regista americano David Robert Mitchell (The Myth of the American Sleepover) che ha trovato subito il suo posto nella migliore tradizione dell’horror e del thrilling.
Ambientato
a Detroit, nella zona suburbana, It
Follows segue le vicende di Jay Height (Maika Monroe, chiaramente la
migliore scream queen indie),
studentessa dalla famiglia incasinata che, dopo aver fatto l’amore con lo
strano forte Hugh (ricordiamoci di non uscire con gente
che pensa di essere seguita da figure che noi non riusciamo a vedere), si
ritrova a essere perseguitata da un’entità in grado di seguirla (lentamente ma
con incrollabile costanza) ovunque, con il dichiarato intento di farle del
male.