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sabato 1 novembre 2014

Le streghe di Salem di Rob Zombie (2012)


Una Salem rarefatta, stupenda nelle riprese grigie e silenti di Rob Zombie, si dipana intorno alla dee-jay locale Heidi Hawthorne, appena venuta fuori da una brutta storia di dipendenza da droghe. È questo il set scelto dal rocker e cineasta che ci ha dato visioni gore come La casa dei 1000 corpi e prove di grande narrativa cinematografica, vedi La casa del diavolo, per la sua ultima fatica Le streghe di Salem (in originale The Lords of Salem). Intorno ad Heidi– fragile, spossata e bellissima nell’interpretazione di Sheri Moon Zombie – e su tutta Salem sono stati sparsi i semi di un orrore indicibile, occultato e carsico ma pronto a deflagrare come nella migliore tradizione lovecraftiana. Assistiamo a visioni sempre più asfittiche e terribili per Heidi, terrorizzata di stare tornando ai giorni in cui perdeva il contatto con la realtà grazie alla droga.
In Le streghe di Salem accade qualcosa che solo i lettori di Stephen King possono riconoscere: il piacere di godersi le parti riguardanti la vita quotidiana dei protagonisti, le parti non-horror, che per come costruite diventano la cosa migliore della storia. Pensiamo a tutta la sequenza iniziale che introduce Heidi: il suo appartamento arredato sui toni del bianco, del rosso e del nero, il pannello sul letto illustrato con un fotogramma del Viaggio nella luna di Georges Méliès, Heidi che fragile e stanca si tira giù dal letto per fare colazione e portare a spasso il cane per le strade desaturate di Salem. Una sensazione di delicato spleen la avvolge nei suoi movimenti per la città, la vediamo incedere lentamente, avvolta nel suo montgomery psichedelico, aggrottare le sopracciglia o addormentarsi sulle note di All Tomorrow parties dei Velvet Underground & Nico. Che meraviglia la ricostruzione della vita nella stazione radio dove Heidi lavora (con le sapide incursioni trash-pop tanto care a Rob Zombie) nel trio Big H insieme al di lei innamorato Whitey (Jeff Daniel Phillips, attore-feticcio di Rob Zombie) e Herman (Ken Foree, il mai dimenticato Peter in Zombi di Romero).