giovedì 30 agosto 2012

Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno di Christopher Nolan (2012)


Se Il cavaliere oscuro (2008) era stato per Batman il confronto con la follia nata dalla reazione alla società dello spettacolo, perpetrata dalle menzogne stesso uomo pipistrello e dall’integerrimo commissario Gordon, quest’ultimo capitolo della trilogia di Christopher Nolan, Il cavaliere oscuro – il ritorno mostra gli effetti devastanti dell’ormai totalizzante spettacolarizzazione della società occidentale (come la definirebbe il teorico ferino Bane), in particolare della giustizia. Convinti di poter controllare la criminalità attraverso bugie e un simbolo fittizio come Harvey Dent, Batman e Gordon non fanno che mantenere lo status quo di classe, ignari della reazione sociale – necessaria e naturale - che si profila all’orizzonte.
Mentre Bruce Wayne (Christian Bale), impossibilitato a sublimare le sue ossessioni attraverso il lattice nero e la spettacolarizzazione della giustizia (ragazzi, che scarica di libido quando potrà tornare a farlo di nuovo!), vive rintanato in un ala della villa di famiglia, a Gotham City (ormai lontanissima dal setting di cartapesta di burtoniana memoria) si sta raccogliendo, nello strato metropolitano più basso e antiantropico delle fogne una nutrita schiera di uomini sotto il pugno di Bane (Tom Hardy), un supercriminale che sintetizza nella sua gigantesca figura attitudine ferina e intellettuale. Bane è nei confronti della crisi sia teorico sia risolutore, sa che in una società dove ogni aspetto della vita quotidiana è spettacolo a beneficio del controllo di massa, l’unico modo per catturare l’attenzione e portare a termini i propri obiettivi è indossare una maschera per diventare un essere postumano, un concetto, un meme in grado di attecchire e propagarsi d’individuo in individuo.