Un’ode al rifugio, al terribile e doloroso passaggio dall'età dell’innocenza all'età adulta (che non coincide affatto con l’età biologica, rimandabile persino all'ora fatale) e alla dimensione onirica che membrana placentare –preziosa e fragile – ci protegge (finché può) dalle orribili e desolate grinfie del reale. Ecco cos'è Arizona Dream – arrivato in Italia con il titolo Il valzer del pesce freccia – pellicola del regista jugoslavo, naturalizzato serbo, Emir Kusturica, vincitrice dell’Orso d’Argento a Berlino nel 1993. Arizona Dream è il debutto americano di Kusturica, che con attitudine scientemente Avant-Pop, dark, sexy e melanconica, sceglie di prelevare i materiali pop e luccicanti da manipolare nella sua storia dall'immaginario americano – la metropoli come rifugio, il sogno americano, la suburbia, il cinema e la provincia come territorio d’elezione del gotico – commistionandoli a un sentimento, uno spleen, uno sguardo che ha origini nel vecchio continente. Arizona Dream possiede i caratteri ereditari del realismo convenzionale ma li trasferisce in quella che Larry McCaffery chiamerebbe «trama lunare», sviluppata visivamente dal regista di Underground grazie a un cast che definire meraviglioso e in stato di grazia è riduttivo. Un cast in grado di abbassare il punto di vista all'infanzia nonostante, fra loro, non ci sia nemmeno un bambino: le espressioni buffe e malinconiche di Axel, nella recitazione assai fisica e mimica di Johnny Depp sono il manifesto del film, così come quelle del suo corrispettivo sul viale del tramonto: lo zio Leo, interpretato con magistrale ironia e dolorosa coscienza dall'immane Jerry Lewis; come non citare poi la splendida perfomance di Vincent Gallo, che con un divertente accento newyorkese interpreta Paul, outsider, «lunare» e fragilissimo nel suo desiderio di recitare; ancora, Faye Dunaway nei panni della vedova nera Elaine, che vediamo mutare forma e attraversare gli immaginari: da spregiudicata ereditiera a versione speculare dell’Alice di Carroll, sia per età sia per desiderio di ascesa al cielo; chiude il cast Lili Taylor, perfetta interprete della nevrotica e agghiacciante Grace, figliastra di Elaine.
Johnny Depp e Jerry Lewis sul set di Arizona Dream. |
Completano l’immaginario straniante, buffo e melanconico di Arizona Dream le musiche del compositore bosniaco Goran Bregović, tra cui spicca il tema In the death car cantato da Iggy Pop.
Nessun commento:
Posta un commento