domenica 4 agosto 2013

L'armata delle tenebre di Sam Raimi (1992)

Dopo aver realizzato uno dei film più iconici del genere horror, aver attirato l’attenzione dei produttori e virato su una visione spassosissima e splatterstick i Michigan Boys, guidati dal genio di Sam Raimi, riescono finalmente nel loro intento: scaraventare il loro protagonista, Ash Williams, nel medioevo. Un’idea che al gruppo era già balenata ai tempi de La Casa 2 ma che ora può finalmente trovare realizzazione materiale, portando a compimento la mitopoiesi del loro protagonista beone. Se ne La Casa la performance in solitaria di Bruce Campbell era stata costretta da un budget risicato e da problemi di produzione (ottenendo comunque un esito disturbante, ormai immortale) e ne La Casa 2 la virata cartoonista aveva acceso gli animi dei fan, si deve al terzo film, L’armata delle tenebre, l’assunzione di Ash Williams nell'empireo pop.
Com'è stato possibile? Grazie alla scrittura di Sam e del fratello Ivan che donarono un ritmo pazzesco alle battute di Ash, in tandem a un magnifica regia da fumetto. Neanche a dirlo, grazie a entrambe le cose il film è diventato un cult in tutto il mondo. Frasi come «your pain, my gain», «Boomstick: $199.99, Shells: 39.99, zombies heads blowing off: priceless» o «first you wanna kill me, now you wanna kiss me» sono ancora oggi oggetto continuo di memetica per i fan, che sembrano non averne mai abbastanza. L'armata delle tenebre vanta un fandom entusiasta, in grado di ricostruire persino la vita dell’adorabile beone, dagli studi in ingegneria al lavoro ai grandi magazzini S-Mart (vedi prologo e finale de L’armata delle tenebre).
Bad Ash guida l'armata delle tenebre.
Anche ne L’armata delle tenebre viene fuori l’attitudine di Raimi a realizzare (qui con mezzi economici più importanti) un nuovo luna park cinematografico. In questo caso si tratta di un baraccone spassosissimo con diverse «stanze» e antri allestiti ad hoc per le perfomance di Ash: dallo scontro con i demoni nel pozzo all'Ash reuccio con tanto di donzelle pronte a imboccarlo, dallo scontro con la megera alla gag gulliveriana nel mulino, dalla nascita del bad Ash all'avvento dell’armata delle tenebre. Ognuna di queste «stanze» è allestita con cura e genio da Sam Raimi, c'è un’attenzione incredibile nell'ideazione di ogni singola gag, di ogni inquadratura, del ritmo e dei dialoghi. Come non amare, per esempio, le soluzioni ingegneristiche messe a punto da Ash per sbaragliare l’armata di scheletri guidata da un putrefatto bad Ash accompagnato da Sheila “riposseduta”?
L’Armata delle tenebre è la prima prova compita dell’appeal fumettistico e pop che sarà proprio di molte pellicole successive di Sam Raimi e che toccherà il punto d’arrivo nella prima trilogia di Spider-Man.

Ultima nota sul finale. Noi siamo abituati a conoscere quello di «Captain Supermarket», con Ash che narra a un annoiato e scettico Ted Raimi (amatissimo da queste parti, che si sappia) la sua avventura medievale, quando una nuova megera si fa avanti per succhiare l’anima di un’avvenente pulzella. La riposseduta non ha fatto bene i conti con Ash e il suo «boomstick» quindi finirà per seguire all'inferno i suoi predecessori. Non tutti sanno però che esiste un altro finale, girato prima rispetto a quello del supermarket ma che non piacque ai produttori. In questo finale Ash - che come sappiamo ha difficoltà con la formula «Klaatu barada nikto» e sbaglia pure a contare le gocce di pozione - si sveglia in un futuro post-apocalittico e con tanto di barba e occhio folle urla al paesaggio devastato di fronte a sé «ho dormito troppo!» prima di scoppiare in una risata isterica. Per chi lo volesse vedere, questo finale è stato reso disponibile grazie all'edizione in DVD ed è oggi online su Youtube.

Voi quale finale preferite? Quello di Captain Supermaket o quello post-apocalittico?

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