«Ci
dica cosa non le piace di se stesso». Per sei stagioni abbiamo seguito i
consulti dei chirurghi plastici Sean
McNamara (Dylan Walsh) e Christian
Troy (Julian McMahon), introdotti dalla frase di rito che presentava ai due
medici (e agli spettatori dello show) i desideri, le aspirazioni e le
ossessioni dei pazienti desiderosi di mutare il proprio Io attraverso la
modificazione e la manipolazione dell’aspetto fisico. Ognuno dei cento episodi
di quella che a buon diritto è considerata una serie di culto, prende il titolo
dal nome del personaggio che richiede l’intervento dei due chirurghi. Sean e
Christian, specularmente, riflettono e proiettano le scelte e le ossessioni dei
pazienti nella propria, incasinatissima, vita privata. Il makeover è verbo, è totalizzante ed è alla base di una visione
della realtà che tende a celare oscurità, bruttura e imperfezione sotto la
caduca superficie del proprio corpo.
Le
sei stagioni (2003-2010) di Nip/Tuck hanno visto saldamente al timone della serie il
creatore Ryan Murphy (oggi padre di Glee e American Horror Story) che ha garantito un’evoluzione dei
personaggi coerente con l’idea iniziale. Christian e Sean rappresentano la coppia
intorno a cui si muove e si evolve una scellerata famiglia customizzata. Il primo è estroverso, cinico, epicureo, vittima
sessuale del padre durante l’infanzia sfoga il trauma con una sovraesposizione
sessuale e godereccia che lo porterà a mettere incinta persino la moglie del
suo compagno di vita, il morigerato e insicuro Sean. Al centro del ménage à trois Julia (interpretata dalla sempre più stupenda Joely Richardson),
madre e moglie frustrata (ha lasciato gli studi di medicina a causa di una
gravidanza), porterà sull’orlo della follia i propri figli: Annie (che da
adolescente inizierà a nutrirsi solo dei capelli che si strapperà dalla testa),
Matt (che finirà a rapinare i negozi di Venice Beach truccato da mimo) e il
piccolo Conor che vivrà convinto di aver provocato il divorzio dei genitori. Menzione
particolare meritano l’anestesista Liz
Cruz (Roma Maffia), unica ancora di sensibilità e coerenza nella tempesta
di immonde azioni e intenzioni del duo di chirurghi, e la pornostar Kimber Henry (Kelly Carlson), vittima
sacrificale predestinata da immolare sull’altare del desiderio edonistico e solistico
eretto da Christian.
«Ci dica cosa non le piace di se stesso». |
Per tutte le sei stagioni, ogni episodio ha
rappresentato per gli spettatori un viaggio estremo nei nerissimi territori delle
pulsioni, delle nevrosi e delle paure più orribili partorite dalla mente umana.
La soluzione proposta dai due chirurghi è la stessa che il medico e taumaturgo
Baltazar Cherbonneau propone a Octave de Saville in Avatar di Gautier: cambiare il proprio aspetto per assecondare i
propri demoni e finalmente guarire. Come
Octave de Saville anche i pazienti della McNamara/Troy impareranno che per
sfuggire al proprio malessere a nulla serve non riconoscere più l’immagine che
si vede allo specchio.
Durante
le sei stagioni Sean e Christian affronteranno la follia omicida di alcuni
individui disfunzionali, attirati dai bisturi baluginanti alla luce delle
lampade scialitiche: il boss Escobar Gallardo, il Macellaio, un folle chirurgo
plastico senza il pene (a causa di un disturbo dello sviluppo sessuale, il
deficit di 5-alfa-reduttasi) che sfregia le donne a colpi di bisturi, la femme
fatale Ava Moore (la meravigliosa
Famke Janssen), un’ape regina che non ha remore a lasciarsi dietro il cadavere
decomposto del figlio, James LeBeau, un’elegante e agé donna d’affari impiegata
nel traffico d’organi, Colleen Rose, la finta agente di spettacolo che uccide riempiendo
le proprie vittime di imbottitura per peluche… Una discesa agli inferi che dal
dedalo culturale e edonistico di Miami porta alla nerissima Los Angeles, non a
caso ribattezzata da Kenneth Anger «Hollywood Babilonia».
Nip/Tuck è passata alla storia per alcune
peculiarità: la crudezza estetizzante degli interventi (sempre accompagnati da
un brano musicale scelto ad hoc) e le guest
star che negli anni si sono avvicendate sul set, tra cui Vanessa Redgrave
(la scellerata genitrice di Julia), Rose McGowan (Teddy “la vedova allegra”),
Portia De Rossi (l’amante lesbo di Julia), Annalynne McCord (che tenterà di
uccidere la moglie di Sean con una dieta al mercurio), Bradley Cooper (nella
parte di un attore nell’inserto metatelevisivo della quinta stagione), Mario
Lopez (il giovane e bell’antagonista di Christian durante l’ultima stagione),
Alanis Morisette, Jacqueline Bisset (James LeBeau), Brooke Shields, Rebecca
Gayheart, Joan Rivers (nei panni di se stessa, ovvio) e Rosie O’Donnell.
Nessun
calo qualitativo da registrare per tutta la durata di Nip/Tuck che chiude con una season
finale ad alto tasso emotivo, in cui as
usual tutto è distrutto e ricostruito sotto altra forma. Come direbbe
Christian: che piaccia o no, baby, è stata sempre e solo una questione di makeover.
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