mercoledì 30 novembre 2011

Stereo di David Cronenberg (1969)

Stereo - il primo lungometraggio di David Cronenberg -  oltre a possedere un valore proprio di oggetto cinematografico d’avanguardia risulta assai utile alla comprensione della poetica del regista de La mosca. L’unico suono della pellicola è la voce divulgativa del narratore che racconta gli esperimenti della Canadian Academy For Erotic Enquiry (Accademia per la ricerca erotica), impegnata in studi di ingegneria sociale, telepatia e chirurgia cerebrale. Luther Stringfellow - stando alla voce narrante - è l’ideatore del progetto che mira a osservare l’instaurarsi di rapporti interpersonali, in particolar modo sessuali, fra telepati e Espers (individui dotati di poteri paranormali). Alcune delle cavie - sempre secondo il racconto del narratore fuori campo - hanno acconsentito a farsi asportare le laringi, in questo modo tramite la perdita del linguaggio essi otterranno un sensibile miglioramento delle proprie capacità telepatiche


Jacques Lacan
La clinica dall’architettura razionalista insieme all’uso del bianco e nero e al mantello (con medaglione) del protagonista, richiamano l’espressionismo, il simbolismo e il surrealismo tipico del metodo psicoanalitico. Tutte impostazioni estetiche che ben si coniugano al racconto degli esperimenti sul sesso operati dall’Academy For Erotic Enquiry. Già nel 1969 il ventiseienne David Cronenberg dimostra di volersi confrontare con temi che diventeranno caratterizzanti della sua Opera, affrontandoli qui ancora in maniera sperimentale e in parte didattica. Tra le maglie della narrazione riconosciamo infatti il profilo di quel Jacques Lacan che coniugò il pensiero freudiano con le teorie sulla lingua di Ferdinand de Saussure, arrivando a teorizzare e descrivere l’inconscio strutturato come linguaggio. Alcune delle giovani cavie infatti rispondono alle terapie farmacologiche della clinica censurando il proprio inconscio agli altri salvo poi lasciarlo deflagrare in orribili immagini di necrofolia, morte e violenza. Il sesso diventa tema di confronto pragmatico nella realizzazione da parte della Canadian Academy For Erotic Enquiry di un individuo pansessuale o meglio “omnisessuale”: una forma di sessualità piena e tridimensionale che degenererà nel condominio de Il demone sotto la pelle.

In definitiva una pellicola tutta da riscoprire per comprendere a fondo le radici di David Cronenberg.


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