Con Brood. La covata malefica
David Cronenberg muove dalle mutazioni scellerate e virali de Il demone sotto la pelle e Rabid. Sete di sangue per
innestarne gli orrori su di un corpo femminile, rielaborandoli sui concetti di
procreazione e maternità. Una sperimentazione che continuerà al di là dell’horror
malinconico e ambivalente di Brood
per raggiungere esiti raffinati e agghiaccianti con Inseparabili.
Ancora una volta a fare da base per la rappresentazione
cinematografica (qui deliziosamente orrorifica) di Cronenberg troviamo le
istanze dello psichiatra e psicoanalista Carl
Gustav Jung. In particolare nell’utilizzo da parte del dottor Raglan
(ancora un altro scienziato lovecraftiano cui sfugge tragicamente il controllo
delle proprie sperimentazioni) dello psicodramma
analitico. Nella Montreal di Brood
il dottor Raglan ha definito la “psicoplasmica”, un metodo basato sullo
psicodramma analitico di matrice junghiana, attraverso il quale aiuta i suoi
pazienti a esporre fisicamente al di fuori di se stessi nevrosi e traumi. Ne è
un esempio la splendida sequenza iniziale, in cui uno sfondo nero avvolge due
figure: Raglan e un suo paziente. Il creatore della psicoplasmica interpreta il
ruolo del padre del paziente, i due sono vestiti solo di un semplice kimono (che
sembra proiettare la vision nella Butterfly en-travesti del finale tragico di M. Butterfly) e sono ripresi
rasoterra, a evidenziarne le posizioni teatrali (certamente tragiche) e
metaforiche. Raglan incalza il paziente che manifesta di colpo il proprio
trauma attraverso piaghe ed escoriazioni che appaiono sanguinanti sul suo volto
e sul corpo. La sequenza successiva completa la visione metarecitativa: i due
sono su un palco, e il pubblico rapito ed entusiasta osserva le luci spegnersi sui
due «attori»
prima di uscire commentando la rappresentazione. Cronenberg introduce così
i temi della tragedia e della psicoanalisi, su cui poggia tutta la
rappresentazione di Brood.
Nola, donna fatale. |
Nola è una Medea mutata geneticamente, in lei il
disequilibrio tra ratio e furor, mens e cupido hanno
prodotto orrendi piccoli abomini violenti. Nola è in grado di generare in
maniera autosufficiente ed extrauterina una progenie scellerata che vive e
muore delle sue pulsioni. In lei poi riconosciamo i tratti di Elena,
Clitennestra, Cassandra e Pandora. All’interno della clinica Nola è la favorita
di Raglan, che scaccerà tutti tranne lei e la sua demoniaca progenie, la sua
furia è motrice per una vendetta tragica (che colpirà la madre, il padre,
persino Raglan, Frank e Candice). È lei a custodire e celare l’orrido segreto
che porta addosso, le orribili escrescenze cresciute a dismisura fino a
diventare sacchi amniotici extracorporei rappresentano il male ormai divenuto
impossibile da trattenere. Nola infine conosce l’orrore, lo genera persino, ma
incompresa e rifiutata (pure da Frank che non riesce a trattenere lo sgomento
di fronte alla rivelazione finale) vive da paria, relegata e rinchiusa dalla
società in una clinica psichiatrica.
Brood. La covata malefica è anche una tra le
più riuscite manifestazioni della poetica mutante e organica di Cronenberg, una
visione in cui i limiti fisici dell’essere umano sono superati per realizzare
una nuova forma di individuo, una scellerata speciazione darwiniana che tende
allo stravolgimento dei connotati della società globale tutta.
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