martedì 27 marzo 2012

Per una lettura situazionista di Arancia Meccanica



La partecipazione alla puntata di Superga Cinema On Air dedicata a Stanley Kubrick e al suo capolavoro esemplare Arancia meccanica mi ha spinto a riflettere sulla natura Avant-Pop della pellicola ispirata all’omonimo romanzo di Anthony Burgess del 1962. Sono arrivato alla conclusione che Arancia meccanica può essere definita una pellicola Avant-Pop nella misura in cui essa è una pellicola situazionista. Il Manifesto di Mark Amerika cita Lettrismo e Situazionismo come movimenti fondanti, alla base dell’estetica Avant-Pop, «la nostra missione comune è quella di alterare radicalmente il fulcro della Cultura Pop attraverso un genere più popolare di gestualità dark, sexy e sottilmente ironica che nascerà dal lavoro di movimenti artistici come Fluxus, Situazionismo, Lettrismo, Neo Voodoismo.». Analizzando Arancia Meccanica nelle sue caratteristiche proprie e paracinematografiche credo sia possibile proporre una lettura situazionista della pellicola.
Innanzitutto l’anno di uscita di Arancia Meccanica è il 1971, a solo un anno dallo scioglimento del movimento situazionista, un movimento che aveva dato alla scena artistica, sociale e politica una nuova chiave interpretativa, una prospettiva che sembra essere stata metabolizzata e utilizzata da Kubrick per il suo film.


Guy Debord
Si pensi a quanto enunciato nel Programma dell’Internazionale situazionista in cui si propone di «creare momenti di vita concretamente e deliberatamente costruiti mediante l’organizzazione collettiva di un ambiente unitario e di un gioco di eventi», una creazione che avviene tramite un uso situazionista di mezzi artistici, oggetti culturali e sociali, elementi narratologici. È esattamente ciò che Stanley Kubrick fa in Arancia Meccanica, in cui la decomposizione di oggetti culturali provenienti da diversi mezzi, stili ed epoche (secondo la definizione situazionista) è operata lisando i contesti di appartenenza e utilizzandoli in una nuova situazione per provocare straniamento, estasi e attivare le capacità interpretative dello spettatore. Quella costruita con fare certosino da Kubrick è un’iperrealtà satura e policroma, un universo con una cifra stilistica polimorfa, mutevole e allo stesso tempo riconoscibile. Beethoven, la musica elettronica, i chiari e decisi rimandi alla pop-art (nella sua ripetibilità degli elementi), il trucco, i costumi e i rimandi alla cultura lisergica, gli inserti postmoderni citanti la Bibbia, i totalitarismi, la questione dell’Atomica e la guerra. Sono tutti elementi decomposti e riutilizzati da Kubrick all’interno della sua pellicola.


Il situazionismo, soprattutto nel suo periodo più fertile - quello degli anni Sessanta, maggiormente connotato politicamente e più interessante per Kubrick – aveva iniziato a indagare il potenziale (rivoluzionario) del tempo libero. Il desiderio di cambiamento e le teorie carnevalesche e scandalose che i situazionisti elaborarono nel loro opuscolo La miseria nell’ambiente studentesco francese possono essere recuperati anche in Arancia meccanica, nella vicenda di Alex, un vero e proprio slacker ante-litteram che sublima la noia attraverso un uso creativo e agghiacciante della violenza.
Infine è bene specificare la critica e il chiaro e netto rifiuto da parte di Kubrick di ogni forma di estremismo sia di destra che di sinistra (questione che fu punto di rottura anche per i Situazionisti nei confronti della sinistra istituzionale), della politicizzazione (e spettacolarizzazione secondo la lezione di Debord) degli eventi sociali, un processo che provoca corruzione e risultati vicini al paradosso, come succede nel caso della vicenda di Alex, legittimato dopo le critiche alla cura Ludovico all’uso della violenza.
Infine è bene sottolineare un ultimo punto di contatto fra Arancia meccanica e il Situazionismo: il concetto di deriva sociale associato all’urbanismo, alla soffocante connotazione del territorio da parte dell’uomo che sembra ridurre e annullare la naturalezza del way of life, un paesaggio soffocante, razionalista, sovrastante che ha effetti nefasti sulla psiche umana.

Nessun commento:

Posta un commento