Nostalgia del Natale? Vi mancano quei pomeriggi passati sul divano a rivedere vecchi film come Frankenstein Junior e The Rocky Horror Picture Show? Si avvicinano le vacanze pasquali e non c'è niente di meglio che colmare la mestizia di questi giorni con il cult movie Brian di Nazareth degli immensi Monty Python, prodotti qui nientemeno che dall'ex beatle George Harrison.
Lo diciamo subito, questa volta è consigliatissima la visione in lingua originale ma - per una volta - occorre sottolineare la buona riuscita del doppiaggio in lingua italiana che ha saputo mantenere la verve comica dei giochi di parole e dei diversi nomi presenti nella pellicola. Il rutilante “affresco parallelo” è costruito intorno alla figura di Brian coevo di Gesù ed escamotage colto e spassosissimo utile a mettere in evidenza contraddizioni e assurdità del contesto storico-sociale in cui è ambientata la vicenda: la Giudea di Cristo e di Ponzio Pilato (qui interpretato da Michael Palin). Dall’assurda organizzazione rivoluzionaria anti-imperialista “Fronte Popolare di Giudea” alla folla invasata in cerca di un messia («seguite la zucca! La sacra zucca!»), dalle crocifissioni part-time alle lapidazioni en-travesti, la pellicola è una delle migliori e più riuscite parodie a tema religioso mai girate. Ricordate però di lasciar perdere riferimenti all'ucronia come canone, qui siamo in pieno (e controllatissimo) delirio intellettuale. Molti i riferimenti alla filosofia e alle figure letterarie, un esempio su tutti l’intervento “alieno” come riflessione teorica sull'assurdità di certo utilizzo del deus ex machina.
In definitiva un film eccezionale - riuscitissimo esempio di laicità e intelligenza - dai Monty Python, il collettivo comico che a buon diritto è considerato il più colto della storia del cinema.
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