Ripropongo di seguito il post dedicato al romanzo maieutico Devozione di Antonella Lattanzi scritto nel giugno 2010 per il blog collettivo MilanoRomaTrani:
1. Devozioni. L’idea che rende Devozione (Einaudi Stile Libero Big) un’opera complessa e in qualche modo iconica è la scelta intima e assai perigliosa di portare sulla pagina uno degli aspetti più pericolosi e bui della natura umana e non una didascalica rappresentazione dell’universo – per troppo tempo appiattito a luogo comune – dei soli eroinomani. Antonella Lattanzi fa della sua protagonista Nikita/Vera una preziosa chiave di volta narrativa in grado di rappresentare lo straziante e pericolosissimo desiderio che attanaglia ognuno di noi nei confronti di qualcosa, molto spesso di qualcuno. La Devozione del titolo si materializza pagina dopo pagina nelle parole, nelle intenzioni e nelle scelte di Nikita aprendo il lettore alla presa di coscienza della propria, di devozione, in un processo capace di rivelarsi lancinante e sconvolgente. Le forme di devozione di Nikita ci sono immediatamente familiari: il trabocchetto mentale, la menzogna a se stessi, la naturale assunzione della propria immutabile natura nonché il desiderio fortissimo (e per questo puro) di cambiamento, fanno già parte della vita quotidiana di tutti noi. Già, Nikita ha scelto l’eroina (solo l’arrivo alla prima pera meriterebbe una trattazione critica a sé) ma la sua Devozione, la vera consacrazione a cui ha scelto di votarsi è Pablo, il ragazzo calabrese al suo fianco dalla prima pagina del romanzo. Bisognerebbe sottolineare ogni espressione, ogni paragrafo che per voce sola di Nikita esprime la condizione di desiderio puro e vocazione nei confronti dell’amato: ci troveremmo di fronte alla migliore rappresentazione contemporanea dell’idea di devozione, il cuore pulsante e livido del romanzo, ciò che lo rende prezioso e vicino al lettore.
Antonella Lattanzi |
Il brano migliore a rappresentare l’istanza biologico-sanitaria di Devozione è quello in cui Nikita ritira in ospedale i risultati dell’HCV RIBA test leggendo il referto come parlasse con l’amicamante Clara:
«Università di roma la sapienza di- partimento malattie infettive e tropicali (tropicali Cla’!) nome paziente vera de marco data di nascita 00/00/0000 (io invece sono nata, te lo giuro, Cla’!) emocromo completo vedi allegato glicemia azotemia creatinina uricemia colinesterasi trigliceridi got/ast gpt/alt gamma-gt (questi sono, Cla’, l’epatite!) bilirubina totale bilirubina diretta (queste sono, me lo ricordo, ce le aveva mia cugina, che se si alzano diventi gialla!) proteine totali, albumina, protidrogramma, ehm protidodramma uff protidogramma el. Siero (e che è. El Siero, un messicano?, Ti ho detto di passare avanti, Nikita. Ti ho detto che ti avviso io, dài) vedi allegato tempo di tromboplastina parziale ratio tempo di tromboplastina totale sec. fibrinogeno ck ldh alfa amilasemia sodiemia potassiemia cloremia (Clara mia) sideremia igg iga igm. Sierologia, virologia e biologia molecolare vedi allegato e c’è un asterisco accanto.
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