lunedì 31 ottobre 2011

Mondo Trasho di John Waters (1969)


Mondo Trasho è il primo lungometraggio di John Waters. Il regista di Baltimore si presenta sulla scena insieme alla scatenata banda dei Dreamland, un gruppo di amici con cui realizza le prime pellicole della sua carriera, quelle più sfrontate, violente e terroristiche (diremo a posteriori, confermati da A morte Hollywood). La gang dei Dreamland attraverso l'uso di un simbolismo demoniaco derivato da Kenneth Anger mette in scena una necessità di espressione “altra”, che esagera i simboli della borghesia (lezione mutuata e normalizzata poi dall'industria della moda), dissemina il rassicurante territorio suburbano di mostruosità, depravazioni, visioni lisergiche, blasfeme e fiabesche. Waters in Mondo Trasho dichiara tutti i suoi amati modelli: il già citato Kenneth Anger nell'appeal demoniaco del viaggio di Mary Vivian Pearce (che indossa una delle camicie di John Waters e neanche a dirlo legge Hollywood Babilonia), nell'uso dell'accostamento postmoderno di brani di classica, d'opera lirica e sfrenato rock'n roll come commento totalizzante al posto del dialogo in presa diretta. Jack Smith, Il vero e unico maestro dell'underground americano, citato in Mondo Trasho attraverso le note di camp esotico (nel tempo e nello spazio), nell'indugio sul dettaglio fisico, nel travestitismo. Pier Paolo Pasolini soprattutto in merito al rapporto con la simbologia religiosa e sovrannaturale e infine a Andy Warhol (i cui tratti fisiognomici sono ripresi nella figura dell'autostoppista nudo) in merito alla composizione dell'immagine, alla mitopoiesi della bad girl Divine e alle azioni ripetute nel tempo (es.: The bombshell che attende l'autobus alla fermata). 


Come a voler anticipare tutta la filmografia futura di Waters, quello di Mondo Trasho è un racconto flâneur allucinato e mistico ibridato alla fiaba postmoderna (Cenerentola, Il mago di Oz), all'horror e ai film sulla delinquenza giovanile. Nella stessa pellicola - che strizza l'occhio al genere dei "Mondo" dei midnight movies - convivono una cenerentola feticista (cos'era il principe alla ricerca di una donna cui far calzare la scarpetta se non un foot feticist?), un chirurgo orrifico (totalmente vestito di nero, mascherina compresa) che dopo essersi iniettato eroina in vena (l'attore David Lochary lo fa davvero di fronte alla telecamera di Waters, N.d.R.) trapianta pollame morto al posto dei piedi alla woman in trouble Mary Vivian Pearce, rendendola post-umana e metafora di diversità, e ancora una bad girl en-travesti che invoca la Madonna urlando «Oh Mary teach me to be DIVINE!».

In Mondo Trasho Waters e i Dreamland danno voce e visibilità alle frange esiliate e scomode della realtà suburbana, rifiutate e costrette all'invisibilità (vedi finale), infine tramite un uso armato del simbolo e della metafora mettono in luce la natura campy e pericolosamente esagerata della mitologia religiosa cristiana.

2 commenti:

  1. Lo stupro di Divine a opera di un uomo travestito da donna è epico. Ma mi sa che mi sbaglio con Multiple maniacs. Si si. Perchè poi dopo c'è tutto il rosary job in chiesa. Vabbè ricordiamo anche quello, tanto per rimanere in tema religione

    RispondiElimina
  2. Ti riferisci ad altri due film di John Waters:

    1. Lo stupro di Divine a opera di... Divine (unica volta in cui Harris Glenn Milstead ricopre un ruolo maschile in una pellicola di JW) avviene in "Female Trouble".

    2. Il rosary job è invece praticato a Divine da Mink Stole in "Multiple Maniacs".

    Nei prossimi giorni arriveranno le recensioni di entrambi i film.

    RispondiElimina