Le “Emulsioni Scadute” –
riproposizione sul grande schermo dei leggendari Dreamland: la reale factory
di John Waters – capeggiate dal folle e visionario Cecil B. Demented (Stephen
Dorff) rapiscono la star del cinema mainstream Honey Whitlock (Melanie
Griffith) per costringerla a recitare nella pellicola a cui stanno lavorando.
La troupe è costituita da undici feticci, personaggi-metafore
incarnazione della visione di altrettanti registi indipendenti i cui nomi le
Emulsioni Scadute portano tatuati addosso: Otto Preminger (lo stesso Cecil),
Andy Warhol, Herschell Gordon Lewis (un allucinatissimo Adrian Grenier), David Lynch, Kenneth Anger (tatuato sul petto della satanica e dolce Raven
interpretata da Maggie Gyllenhaal), Pedro Almodóvar (con cui Waters ha una vera
e propria gemellanza di intenti e ossessioni), Rainer Werner Fassbinder,
William Castle, Spike Lee, Sam Peckinpah, Samuel Fuller.
Nel delirio saturo e camp
(sul volto di Honey sembra essersi sciolto il trucco espressionista creato da Van
Smith per la compianta Divine) della poiesi del proprio film Cecil e le sue
Emulsioni Scadute si scontreranno contro il terribile bacino degli spettatori mainstream
che a colpi di slogan metteranno in seria difficoltà la ciurma di cineasti
salva solo grazie all'aiuto del “pubblico di nicchia” riemerso dai cinema porno
e dai piccoli cinema che proiettano b-movie per supportare i propri paladini.
Facile poi provare disgusto insieme a Demented (… forever!) per l’atteggiamento
di sceneggiatori, produttori e attori hollywoodiani sempre pronti a rinnegare
le pellicole a cui stanno lavorando (come un parossistico Forrest Gump 2)
di fronte a un’arma, giustificando la loro presenza sui set delle major
soltanto per il denaro.
Recuperiamo orsù questa
perla del cinema di Waters diventata negli anni un cult da vedere e rivedere,
una versione militante di The Rocky Horror Picture Show pronta a
ispirare le azioni di vecchi e nuovi spettatori.
* Titolo in cui il nome del produttore
e regista simbolo della prima Hollywood Cecil B. De Mille viene degradato tramite
un gioco di parole a «Cecil B. Demente».
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