martedì 11 settembre 2012

Ideologia e codice estetico. La cultura mod in Quadrophenia di Franc Roddam (1979)


Abbiamo assistito al loro revival all’interno della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Londra 2012, in sella a scooter Vespa e Lambretta, modificati e arricchiti da specchietti e impalcature metalliche, hanno accompagnato l’esibizione degli Who. Stiamo parlando dei mod, in completo e parka d’ordinanza. In realtà l’unica, grande, fotografia della cultura mod rimane Quadrophenia, pellicola di Franc Roddam ispirata al concept album omonimo degli Who, presenti nel progetto cinematografico come produttori esecutivi.
Siamo a Londra, è il 1965, bande di mod scorazzano per i sobborghi della città su splendidi scooter italiani modificati. Il loro è un atteggiamento di rottura nei confronti dell’alienazione senza remissione del mondo adulto, il rifiuto di ogni forma culturale e sociale del passato è per i mod netto e conclamato. All’aplomb british, azzimato e grigio sostituiscono un atteggiamento vitale, elegante e sopra le righe. I ragazzi hanno elaborato un codice sartoriale preciso e spendono tutti i propri risparmi in eccentrici completi dal taglio italiano, colorati e asciutti, protetti durante le scorribande notturne dai ampi parka rubati agli scooter boy. Jimmy (Phil Daniels) è un giovane fattorino, vive immedesimando totalmente se stesso nella cultura mod. l’identificazione per Jimmy è totale, supera gli oggetti di consumo che connotano la subcultura per farsi ideologia. Per Jimmy, il gesto più semplice compiuto durante la giornata deve essere mod, sfrontato, di rottura. Ossessionato dal senso di appartenenza, Jimmy, tiene a bada le sue nevrosi (il personaggio è ispirato al protagonista quadru-schizofrenico dell’album degli Who) incanalandole nelle ricerche ai limiti della legalità di sostanze lisergiche insieme alla sua gang, in balli convulsi e disarticolati alle feste, nella contemplazione di immagini fotografiche di giovani naiadi da reclame.


Jimmy il mod fra due sir della City.
Non è un caso che Jimmy lavori come fattorino in un’agenzia pubblicitaria, il motivo centrale della pellicola, infatti, è rappresentato dalle istanze che gli appartenenti alla cultura mod assegnano al movimento e quelle che l’idealista e autistico Jimmy vorrebbe ritrovarvi. La rappresentazione tragica di tutto ciò è chiara nell’assalto di Brighton (amena cittadina marittima inglese), che la gang di Jimmy raggiunge per il grande raduno mod cui stanno partecipando centinaia di ragazzi da tutto il paese, insieme a loro ci saranno però i loro nemici giurati: i rocker, inguainati di pelle nera, in sella a motociclette old style. Qui Jimmy avrà, anche se per poco, l’immedesimazione totale che desidera. Incontrerà il mod per eccellenza Ace Face (interpretato da un plastico Sting), riuscirà ad avere l’amata Steph, e pur non avendo partecipato attivamente alle risse sarà arrestato e condannato a pagare una pesante cauzione.

L’idea della cultura mod di Jimmy, che per inteso è un’idea politica, ora si scontra con la realtà che i suoi compagni hanno costruito. Questi ultimi sono solo dei rebel without a cause. Per Jimmy è ormai chiaro che l’essere mod è una scelta estetica e iconografica piuttosto che ideologica e politica. Abbandonata la riot, la sommossa, la distruzione del centro di Brighton all’urlo di «We are mods!» Tutti, anche il monolitico Ace, torneranno di buon grado alla working class way of life. Solo Jimmy, in preda a crisi sempre più profonde,  acuite dal fallimento ideologico, deciderà di intraprendere un viaggio au rebours, operando in maniera radicale sulla sua vita: lascia il lavoro, la famiglia, abbandona persino il suo scooter sul ciglio della strada dopo averlo distrutto in un incidente. Infine, asciugata la figura dentro il suo completo migliore e imbottito di anfetamine torna a Brighton (iconica l’immagine di Jimmy in perfetta tenuta mod seduto sul treno fra due sir).
L’epifania aerea e concettuale che chiude la storia di Jimmy nell’album degli Who, assume nella trasposizione cinematografica, i connotati capitali di una scelta. Franc Roddam vuole che essa sia per Jimmy IL punto di rottura e per questo costruisce una lunga sessione in crescendo, una catartica corsa in Lambretta sulla scogliera, in cui Jimmy metabolizza la terribile delusione ricevuta dall’idea mod.

Quadrophenia, in definitiva, riesce non solo a rappresentare, come finora nessuno è stato capace di fare, la cultura mod, ma amplia e distilla visivamente l’immaginario costruito dagli Who nel già meraviglioso album omonimo.

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