lunedì 23 gennaio 2012

Crimes of the Future di David Cronenberg (1970)


Dopo la realizzazione di Stereo, il giovane David Cronenberg si mette all’opera su un secondo progetto, Crimes of the future, che porta avanti e completa la visione della sua opera prima. Come in Stereo non vi è audio in presa diretta, ma il commento sonoro è affidato a una voce fuori campo che saltuariamente narra e descrive gli eventi. Unica differenza formale è l’utilizzo del colore che in Crimes of the future assume un valore simbolico e psicologico.
 Cronenberg stesso, quando interpellato sulla pellicola, suggerisce di darne una «lettura psicoanalitica», nel suo caso sarebbe forse meglio specificare e parlare di lettura junghiana (il regista decenni dopo girerà A Dangerous Method che racconta il conflitto fra Sigmund Freud e Carl Gustav Jung). Crimes of the future è ambientato in un futuro prossimo in cui la popolazione femminile che ha oltrepassato la pubertà è scomparsa a causa di una patologia legata ai cosmetici. Una malattia che provoca alle vittime la fuoriuscita di secrezioni da naso, orecchie e bocca in grado di sedurre i sensi degli uomini che non resistono a leccarle e annusarle. La voce narrante che interviene per descrivere gli eventi e completarne la conoscenza è di Eugene Tripod, allievo del misterioso Antoine Rouge, dermatologo folle che scoprì e probabilmente causò la strana e mortale malattia. Vediamo Tripod vestito come un Gurdjieff postmoderno, muoversi fra diversi istituti e incontrare diversi individui, quelli che sembrano la declinazione di Cronenberg dei “tipi” junghiani. Tripod incontra un’umanità tutta maschile che tenta di manifestare – attraverso pratiche simboliche – la femminilità che è venuta a mancare, scindendola dalla propria sessualità. Proprio come secondo le teorie che Jung ha descritto nel suo volume Tipi psicologici, dove lo psichiatra svizzero afferma che solo superando la propria adesione a un modo univoco di rappresentare la realtà e aprendosi agli altri modi (ricordiamo però che in Crimes of the future non vi è però scelta ma si tratta di un atteggiamento adattivo) l'individuo può davvero affermare la sua autonomia dal modello dominante, basato sulla dicotomia fra maschile e femminile universalmente e inconsapevolmente accettata.


Cronenberg filma il peregrinare di Tripod attraverso campi lunghi e silenzi à la Antonioni ma soprattutto all’interno di architetture razionaliste fatte di enormi, asettici e geometrici spazi che sembrano citare direttamente il Godard più avant-pop, quello di Agente Lemmy Caution, missione Alphaville. Azioni ferine e disturbanti quelle che vedono Tripod osservatore attivo e spesso promotore di quelle che sono vere e proprie pratiche simboliche. Simbolismo che in alcuni casi è erotico e sessuale: per esempio al Gruppo oceanico di podologia si cerca di ritrovare serenità, appagamento e placare l’isteria attraverso la manipolazione dei piedi, all’istituto di Import-export metafisico alcuni individui vengono testati mentre ripongono accuratamente biancheria femminile all’interno di piccoli sacchetti di plastica. In altri casi il simbolismo di Crimes of the future è dichiaratamente surrealista come quando Cronenberg cita direttamente Mirò in un’inquadratura notturna con quattro lastre di vetro illuminate di colore rosso, blu, giallo e verde (immagine a destra) o il Buñuel de L’âge d’or nella già discussa sequenza della manipolazione erotica dei piedi.

Purtroppo lo sperimentalismo di Crimes of the future come di Stereo diede grandi difficoltà a Cronenberg per la distribuzione dei suoi primi film. Nel castoro dedicato al regista canadese, Gianni Canova racconta che persino il «Backstage» di Toronto, una delle sale più votate al cinema sperimentale e artistico della città rifiutò di mettere in programmazione i due film a causa dei lunghi silenzi e della mancanza di dialoghi. 

2 commenti:

  1. Comunicato Stampa

    Il festival diventa un grande progetto culturale con importanti mostre internazionali.
    David Cronenberg star dell’11/mo Lucca Film Festival
    Al regista canadese sarà dedicata una retrospettiva completa dei suoi film e diverse mostre

    Sarà David Cronenberg, regista, sceneggiatore, produttore e scrittore canadese, l'ospite d'onore della undicesima edizione del Lucca Film Festival, che si terrà dal 15 al 21 marzo nell’omonima cittadina toscana. Le iniziative dedicate all’autore di film-cult quali Videodrome, La Mosca e i più recenti A History of Violence e Cosmopolis partiranno il 15 febbraio con l’apertura di varie mostre internazionali – di cui una in anteprima italiana – che coinvolgeranno diverse location (le mostre rimarranno aperte fino al 3 maggio).

    Il Festival è tra gli eventi di punta delle manifestazioni organizzate e sostenute dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e le mostre dedicate a Cronenberg sono organizzate insieme al “Comitato Nuovi Eventi per Lucca” e sostenute da Banca Pictet e Société Générale. Si avvale inoltre del supporto di Banca Generali Private Banking, Regione Toscana, Comune di Lucca, Fondazione Banca del Monte di Lucca, della collaborazione di Provincia di Lucca, Fondazione Sistema Toscana, Fondazione Centro Arti Visive, Photolux Festival e del patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

    David Cronenberg sarà presente a Lucca nei giorni del festival per partecipare al programma previsto di proiezioni, incontri, conferenze e concerti (dedicati alle colonne sonore dei suoi film), che sarà realizzato in collaborazione con il Toronto International Film Festival e con la società Volumina di Torino. I biglietti di ogni attività saranno a breve acquistabili e/o prenotabili online sul sito del festival (www.luccafilmfestival.it).

    “Il festival – ha spiegato il presidente Nicola Borrelli - che grazie al successo del 2014 con David Lynch, continua a crescere esponenzialmente, si appresta quindi a diventare il grande evento cinematografico italiano, e non solo, che congiunge inverno e primavera con un progetto culturale di ampio respiro internazionale”.

    I lungometraggi di Cronenberg che saranno proiettati sono: Stereo (1969); Crimes of the future (1970); Il demone sotto la pelle (Shivers) (1975); Rabid - Sete di sangue (1977); Veloci di mestiere (1979); The Brood - La covata malefica (1979); Scanners (1981); Videodrome (1983); La zona morta (1983). E poi La mosca (1986); Inseparabili (1988); Il pasto nudo (1991); M. Butterfly (1993); Crash (1996); eXistenZ (1999); Spider (2002); A History of Violence (2005); La promessa dell'assassino (2007); A Dangerous Method (2011); Cosmopolis (2012) e Maps to the Stars (2014).

    Il Lucca Film Festival è un evento a cadenza annuale di celebrazione e diffusione della cultura cinematografica. Attraverso proiezioni, mostre, convegni e performance – spaziando dal cinema mainstream allo sperimentale – il festival riesce a coinvolgere ogni anno un pubblico sempre più ampio. Nel corso delle edizioni, il Lucca Film Festival è riuscito a distinguersi tra i tanti mediante programmazioni audaci ma al contempo attentamente studiate; è stato capace di omaggiare personalità affermate del mondo del cinema, di riscoprirne altre e “scommettere” su di nuove. A coronare il tutto contribuisce la bella cornice di Lucca, città in cui il festival si è ormai imposto come appuntamento atteso ed imperdibile.

    www.luccafilmfestival.it ;Lucca Film Festival (indirizzo sede: via delle Tagliate II°, traversa I°, n 64 55100 Lucca); segreteria.lff@gmail.com.

    Ufficio Stampa Lucca Film Festival: PS Comunicazione di Antonio Pirozzi (339/5238132) e Davis & Franceschini – Lea Codognato/Caterina Briganti - tel. 055/2347273 (info@davisefranceschini.it); Relazioni esterne Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca: Marcello Petrozziello (0583 472627; 340 6550425); comunicazione@fondazionecarilucca.

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  2. Comunicato Stampa

    Il festival diventa un grande progetto culturale con importanti mostre internazionali.
    David Cronenberg star dell’11/mo Lucca Film Festival
    Al regista canadese sarà dedicata una retrospettiva completa dei suoi film e diverse mostre

    Sarà David Cronenberg, regista, sceneggiatore, produttore e scrittore canadese, l'ospite d'onore della undicesima edizione del Lucca Film Festival, che si terrà dal 15 al 21 marzo nell’omonima cittadina toscana. Le iniziative dedicate all’autore di film-cult quali Videodrome, La Mosca e i più recenti A History of Violence e Cosmopolis partiranno il 15 febbraio con l’apertura di varie mostre internazionali – di cui una in anteprima italiana – che coinvolgeranno diverse location (le mostre rimarranno aperte fino al 3 maggio).

    Il Festival è tra gli eventi di punta delle manifestazioni organizzate e sostenute dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e le mostre dedicate a Cronenberg sono organizzate insieme al “Comitato Nuovi Eventi per Lucca” e sostenute da Banca Pictet e Société Générale. Si avvale inoltre del supporto di Banca Generali Private Banking, Regione Toscana, Comune di Lucca, Fondazione Banca del Monte di Lucca, della collaborazione di Provincia di Lucca, Fondazione Sistema Toscana, Fondazione Centro Arti Visive, Photolux Festival e del patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

    David Cronenberg sarà presente a Lucca nei giorni del festival per partecipare al programma previsto di proiezioni, incontri, conferenze e concerti (dedicati alle colonne sonore dei suoi film), che sarà realizzato in collaborazione con il Toronto International Film Festival e con la società Volumina di Torino. I biglietti di ogni attività saranno a breve acquistabili e/o prenotabili online sul sito del festival (www.luccafilmfestival.it).

    “Il festival – ha spiegato il presidente Nicola Borrelli - che grazie al successo del 2014 con David Lynch, continua a crescere esponenzialmente, si appresta quindi a diventare il grande evento cinematografico italiano, e non solo, che congiunge inverno e primavera con un progetto culturale di ampio respiro internazionale”.

    I lungometraggi di Cronenberg che saranno proiettati sono: Stereo (1969); Crimes of the future (1970); Il demone sotto la pelle (Shivers) (1975); Rabid - Sete di sangue (1977); Veloci di mestiere (1979); The Brood - La covata malefica (1979); Scanners (1981); Videodrome (1983); La zona morta (1983). E poi La mosca (1986); Inseparabili (1988); Il pasto nudo (1991); M. Butterfly (1993); Crash (1996); eXistenZ (1999); Spider (2002); A History of Violence (2005); La promessa dell'assassino (2007); A Dangerous Method (2011); Cosmopolis (2012) e Maps to the Stars (2014).

    Il Lucca Film Festival è un evento a cadenza annuale di celebrazione e diffusione della cultura cinematografica. Attraverso proiezioni, mostre, convegni e performance – spaziando dal cinema mainstream allo sperimentale – il festival riesce a coinvolgere ogni anno un pubblico sempre più ampio. Nel corso delle edizioni, il Lucca Film Festival è riuscito a distinguersi tra i tanti mediante programmazioni audaci ma al contempo attentamente studiate; è stato capace di omaggiare personalità affermate del mondo del cinema, di riscoprirne altre e “scommettere” su di nuove. A coronare il tutto contribuisce la bella cornice di Lucca, città in cui il festival si è ormai imposto come appuntamento atteso ed imperdibile.

    www.luccafilmfestival.it ;Lucca Film Festival (indirizzo sede: via delle Tagliate II°, traversa I°, n 64 55100 Lucca); segreteria.lff@gmail.com.

    Ufficio Stampa Lucca Film Festival: PS Comunicazione di Antonio Pirozzi (339/5238132) e Davis & Franceschini – Lea Codognato/Caterina Briganti - tel. 055/2347273 (info@davisefranceschini.it); Relazioni esterne Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca: Marcello Petrozziello (0583 472627; 340 6550425); comunicazione@fondazionecarilucca.

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