martedì 10 gennaio 2012

Cuore Selvaggio di David Lynch (1990)

Wild at heart (in italiano Cuore selvaggio) del maestro David Lynch è una oggetto cinematografico ruvido e opalescente, genuinamente Avant-Pop. Con questa pellicola Lynch coniuga le teorie di Vladimir Propp con gli stilemi del road movie provocando un originale effetto straniante. Universalmente conosciuto come l'omaggio "altro" di Lynch a Il mago di Oz  (da sempre uno degli archetipi perferiti dalla cultura AP), il film si muove su territorio pulp presentandoci una delle coppie più divertenti e cool di tutta la cinematografia contemporanea: Sailor Ripley, che ha il volto impastato di Nicolas Cage, una canaglia rockabilly dal cuore d’oro, un rude bad boy in giacca pitonata, t-shirt nera e sigaretta fra le labbra; e Lula Fortune, una cotonatissima Laura Dern in body di lycra e chewing-gum. Lula è una giovane pulzella follemente innamorata di Sailor perennemente osteggiata dalla madre-Strega dell’Est Marietta Fortune.

Sarà proprio la scellerata matrona Marietta a muovere gli eventi della trama portando i due focosi innamorati lontano da lei e dalle sue elucubrazioni omicide. Giunti on the road la fiaba prende inevitabilmente connotati più neri e violenti, le funzioni di Propp diventano qui pretesti per mostrare una galleria di personaggi marcescenti, non luoghi in penombra come degradati motel dalla moquette lercia, e ancora rapine, lame baluginanti e orribili incidenti stradali nel deserto.

Per sapere se i nostri eroi pulp riusciranno a trovare riparo dalle grinfie di Marietta bisognerà attendere il finale straniante, deliziosamente kitsch e luminoso, come quelli che solo David Lynch sa consegnare alla storia del cinema.

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